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Regole per produrre gli integratori alimentari

Gli integratori alimentari sono considerati dal ministero come alimenti a tutti gli effetti. Ciò si riflette sugli standard di produzione che regolano gli integratori e sui claim possono essere utilizzati in etichetta. Non è possibile, salvo eccezioni, riferirsi agli integratori come a un farmaco ovvero attribuirgli proprietà curative esplicite se non in determinate eccezioni o per casistiche particolari e comprovate.
Ma quali sono gli obblighi di legge e certificazioni volontarie che riguardano gli integratori?

Sommario

Obblighi di legge e certificazioni volontarie

Gli integratori sono soggetti alle pratiche di buona fabbricazione, ciò che gli anglosassoni chiamano GMP (Good Manufacturing Practice). I produttori possono sottoscrivere verifiche da parte di enti privati circa l’applicazione di sistemi HACCP o seguire l’applicazione di un manuale di autocontrollo. Ma entriamo nello specifico.

Normativa sugli integratori alimentari: aspetti normativi nell’Unione Europea e in Italia

Nell’ambito dell’Unione Europea, la produzione di integratori alimentari è regolamentata secondo le stesse norme degli alimenti, come stabilito dal regolamento CE n. 178/2002.
La principale direttiva europea che regola il settore degli integratori alimentari è la Direttiva 2002/46/CE, la quale fornisce elenchi di vitamine e minerali consentiti per la produzione, oltre a stabilire requisiti riguardanti l’etichettatura dei prodotti.
L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) riveste un ruolo significativo in questo contesto, fornendo valutazioni scientifiche sulla sicurezza dei prodotti che supportano le decisioni della Commissione Europea. In Italia, la Direttiva 2002/46/CE è stata implementata attraverso il Decreto Legislativo 21 maggio 2004, n. 169.
Le Linee Guida Ministeriali (LGM) offrono disposizioni relative agli aspetti non armonizzati a livello europeo. L’articolo 5 del DL 169/2004 stabilisce le sezioni riguardanti l’uso consentito di vitamine, minerali e altre sostanze per la produzione degli integratori alimentari, tra cui le dosi massime consentite e le disposizioni per prebiotici e altre sostanze ad effetto nutritivo o fisiologico.
L’impiego di botanicals (preparati vegetali) è disciplinato dal DM 9 luglio 2012, come emendato dal decreto 27 marzo 2014. Per essere utilizzata nella produzione di integratori alimentari, una sostanza deve aver dimostrato un consumo significativo in Europa come prova di sicurezza, altrimenti è considerata un novel food e richiede un’autorizzazione europea per l’utilizzo.
Prima di commercializzare un integratore alimentare, è necessario notificare l’etichetta al Ministero della Salute e ottenere l’inserimento del prodotto in un elenco con un codice specifico.

Ingredienti autorizzati per la produzione di integratori alimentari

Gli ingredienti consentiti per la produzione di integratori alimentari sono elencati nell’Allegato I della Direttiva 2002/46/CE e comprendono vitamine e minerali utilizzati per scopi nutrizionali, come ad esempio la vitamina C e il calcio.
L’Allegato II della stessa direttiva include le sostanze autorizzate come fonte delle vitamine e dei minerali elencati nell’Allegato I. Ingredienti diversi da vitamine e minerali possono essere utilizzati in base ad altre normative dell’UE o nazionali.

Etichettatura degli integratori alimentari: requisiti nell’UE

I requisiti di etichettatura degli integratori alimentari, definiti dalla Direttiva 2002/46/CE, includono l’indicazione delle sostanze nutritive presenti nel prodotto, la dose giornaliera raccomandata, avvertenze di sicurezza e avvertimenti sull’uso corretto del prodotto.
Le indicazioni relative alla salute non devono suggerire proprietà di prevenzione, cura o guarigione di malattie.

Norme e standard di certificazione per gli integratori alimentari

Anche se gli integratori alimentari non sono considerati alimenti tradizionali, le normative e gli standard applicabili spesso coincidono. Sistemi & Consulenze può assistere nell’ottenimento delle certificazioni obbligatorie o volontarie, tra cui l’applicazione di sistemi HACCP o HAPRC per il mercato USA, le GMP (Good Manufacturing Practices), e certificazioni su norme e standard alimentari come BRC, IFS e FSCC 22000.

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